24 maggio 2015

Resoconto della Lectura Dantis

Marco Palasciano legge Dante. Capua, 23 maggio 2015.
Foto di Salvatore De Maio rielaborata da terzi.
Sabato 23 maggio si è tenuta in Capua, nella chiesa dei santi Rufo e Carponio, alla presenza di 32 spettatori e per la durata di circa due ore, la Lectura Dantis di Marco Palasciano per il 750° anniversario della nascita di Dante, a cura dell'Accademia Palasciania. Durante l'evento sono stati raccolti fondi al fine di finanziare gli eventi celebrativi del bicentenario della nascita di Ferdinando Palasciano. Somma raccolta: 163,55 euro.

La lectura ha riguardato il canto I e frammenti di altri sette canti dell'Inferno:

Parte I
Introduzione
La selva, le tre fiere, l'incontro con Virgilio (I)
Paolo e Francesca (V, 73-140)
Filippo Argenti (VIII, 25-64)

Parte II
Pier delle Vigne (XIII, 4-78)
Niccolò III (XIX, 46-126)
Ulisse (XXVI, 64-142)
Ugolino (XXXII, 124-139; XXXIII, 1-87)

Ai circa sette miliardi e trecentodiciassette milioni di persone che si sono persi l'evento, se di ciò si disperano, non resta che consolarsi andando in YouTube ad ascoltare la registrazione di una vecchia lectura palascianiana, quella dell'8 novembre 2008 all'Università di Napoli Federico II con Luca Iavarone a far da comprimario nel commentario: vedi qui.

Come sopra.
E a noi palascianisti riuniti non resta che ringraziare don Gianni Branco per averci prestato il luogo meraviglioso. Dove già si era tenuta, esattamente un anno e mezzo prima (23 novembre 2013), una puntata speciale del festival di scienza, filosofia, gioco e poesia Urna Maris barocca. Puntata in cui fra l'altro il Maestro Palasciano auspicò l'alleanza di cristiani e atei al fine di «arginare tanto lo scientismo anticristiano, e antimetafisico in generale, quanto l'antiscientismo dei falsi cristiani». Falso cristiano è anche il citato papa Niccolò III, che Dante raffigura ficcato a testa in giù, e a piedi ardenti, nella bolgia dei simoniaci.

Né poteva mancare, trovandoci a Capua, la parte di Commedia dedicata a Pier delle Vigne, la cui anima Dante immagina imprigionata in un albero secco, là nel girone dei suicidi. Ora, se non volete far suicidare noi, aiutateci con qualche altro obolo, pur misero, ché siamo disperati. Ma soprattutto non mancate al nostro prossimo appuntamento, dove saremo lieti di darvi un bellissimo libro in regalo, così che si diffonda il verbo palascianiano: vedi qui

Marco Palasciano legge Dante. Capua, 23 maggio 2015. Foto di Enrico Cardellino.

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