2010
Gennaio● 5: Nicola Legatore fonda il gruppo. Nome originario: Diciamo BASTA alla poesia mediocre! [Vedi qui.]
● 7: primi insulti al gruppo.
● 10: raggiunta l’ima delle soglie psicologiche rallietanti, quella dei 100 iscritti.
● 22: il nome del gruppo muta per baroccofilia in La Superbia punita, ovvero Diciamo basta alla poesia mediocre.
Febbraio
● 20-23: notevole «rissa da osteria». [Vedi qui e, ad appendice, qui.]
Marzo
● 7: a séguito di una querelle tra «politisti» e «grezzisti» più accanita delle precedenti, a piè della Presentazione del gruppo si aggiungono tre Note utili a scoraggiare ulteriori inutili polemiche.
I La competenza e cortesia dei poeti "giudici" nell'analizzare le altrui poesie sarà a voi dimostrata, di contro, da ciò che in proposito reperirete nell'area discussioni, se avrete la pazienza di esplorarla. Quanti animano il gruppo sono mossi puramente da sana goliardia e, nel contempo, da genuina nobiltà d'intenti, primo dei quali quello – come detto – di «educare le masse al senno e alla beltà»; e ciò, credetemi, senza saccenza. Appannaggio, piuttosto, la saccenza, di chi senza sapere chi sia io, o Legatore, o altri, ci accusa di essere dei rigidi e frigidi "professori" ciechi alle delizie del "cuore", o peggio. Costoro io invito a informarsi meglio. II III Infine, qua nessuno della squadra antimediocri ha lanciato strali contro persone specifiche, nominabili per nome e cognome (a differenza dell'altrui straleggiarci ad personam e per giunta senza conoscere le nostre persone). Gli amici che vi taggano affettuosamente per farvi partecipi delle loro emozioni espresse in versi liberi, possono anche essere poeti veri e non mediocri. Noi però non possiamo saperlo, finché non avremo letto le loro opere. Perciò è inutile che ora vi indigniate e vi scagliate come Don Kitschotte contro i mulini a vento. |
Lo stesso giorno Legatore, finora amministratore unico del gruppo, ne nomina i primi amministratori aggiunti, scegliendoli tra poeti, filologi e goliardi «di chiara fama e di tuorlo cronopio»; tra essi il Presidente dell’Accademia Palasciania, Marco Palasciano, autore dei maggiori contributi didattici e critico-analitici, nonché delle surriportate Note.
● 11: si giunge a 200 iscritti.
● 14: il nome del gruppo, per consonanza con il mito di Apollo e Marsia che ne informa lo spirito, muta finalmente in La Superbia punita, ovvero: O buon Apollo, salvaci dalla poesia mediocre!
● 14-20: si aprono nell’area discussioni le prime palestre metriche: L’aurea palestra dell’endecasillabo, L’argentea palestra del settenario, La bronzea palestra del quinario, L’elettrea palestra della mistura di endecasillabi e settenari.
● 19: si apre una discussione sull’anziano poeta pugliese (pen friend di Legatore, benché – a giudizio d'altri – mediocerrimo) Pio Meo Di Cesare, le cui poesie vengono contrapposte a quelle – tutt'altro che mediocri – di Andy Violet, che ha appena pubblicato Paraventi e magnesio.
● 26: Legatore confessa il suo riavvicinamento al fideismo (per influenza di Di Cesare, cui lo lega un rapporto che ad alcuni sembra avere del morboso); ha inizio cosí un’appassionata disputa filosofica tra lui e il Maestro Palasciano, il quale tenta di riavvicinarlo all’Illuminismo.
● 30: Di Cesare è ricoverato: «L'incidente che ha avuto non era davvero gran cosa», riferirà Legatore: «un leggerissimo urto tra due auto di cui una ferma, la sua [...]. Solo che [...] gli ha portato agitazione [...]. Così, al culmine dell'escalation furiosa ha avuto una sorta di collasso [...]; al che, lo stesso ragazzo con cui litigava lo ha raccolto da terra e portato di corsa all'ospedale [di] Manfredonia».
● 31: pubblicazione di una lettera di fuoco di Di Cesare, che con essa risponde «in ordine di infamia» a dodici membri di La Superbia punita suoi critici e sbeffeggiatori. Allorché poi Legatore gli telefona, nel pomeriggio, Di Cesare è «allegro malgrado tutto, credo anche perché soddisfatto che finalmente la sua grande sfogata sia stata pubblicata. E, a quanto pare, verrà dimesso dall'ospedale già nelle prossime ore».
Aprile
● 1: morte improvvisa di Di Cesare a Manfredonia.
● 2: è bandito il Premio di Poesia «Lamento per Pio Meo Di Cesare (1942-2010)», in collaborazione con l’Accademia Palasciania. [Vedi qui.]
● 16: Antonio Maggio e Marco Palasciano partecipano a un poetry slam, a Caserta, in conseguenza del quale La Superbia punita assumerà ufficialmente posizione avversa a tale pratica. [Vedi qui.]
Maggio
● 2: apertura del testamento di Di Cesare a San Giovanni Rotondo, presente tra gli altri eredi Legatore, il quale quindi tra lì e Vieste subisce una sequenza di esperienze traumatiche che gli provoca un grave esaurimento per cui finisce «in un fondo di letto allo spedale» e, tra l'altro, resterà lontano da Internet per venticinque giorni.
Giugno
● Intorno al 15: si giunge a 300 iscritti.
2011
Gennaio● 28: cerimonia di premiazione, in Capua, del Premio di Poesia «Lamento per Pio Meo Di Cesare (1942-2010)». Vincitori: per la sezione in lingua italiana, ex æquo, Antonio Maggio con Epicedio moderno e Nicola Legatore con Grazie; per la sezione in lingua latina, Daniele Ventre con Pectora Cæsareo luctu; per la sezione mista, Andy Violet con Epigramma I, I. [Qui le quattro poesie.]
Aprile
● 2: essendo ormai trascorsi un anno e un giorno dalla morte di Di Cesare, viene svelato il suo grande segreto. [Vedi qui.]
Maggio
● Intorno al 10: si apre l’ultima palestra metrica, La marmorea palestra dell’esametro.
Luglio
● Intorno al 24: si giunge a 400 iscritti.
Agosto
● 4: intorno alle 4.00 di notte si scopre che il gruppo «è scomparso, forse nel turbine delle metamorfosi automatiche da gruppi di vecchio tipo a nuovo, alle quali per qualche motivo non è sopravvissuto. Non fosse che tutti i materiali più interessanti sono stati via via salvati esternamente [a Facebook], ci sarebbe quantomeno da svenirsene».
Finisce cosí, senza ragione e senza rumore, dopo un anno e sette mesi meno un giorno, la storia di La Superbia punita, ovvero: O buon Apollo, salvaci dalla poesia mediocre! Ma non nel nulla: di quel che s’è vissuto sarà tratto, o prima o poi, un libro.
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