giovedì 28 aprile 2011

Alle origini della Croce Rossa

Ricorre oggi, 28 aprile 2011, il 150° anniversario del discorso sulla neutralità dei feriti di guerra tenuto da Ferdinando Palasciano al Congresso Internazionale dell’Accademia Pontaniana di Napoli del 1861, e che non sarebbe rimasto puro flatus vocis: difatti se si sfoglia, a esempio, l’Enciclopedia universale Rizzoli-Larousse, alla voce “Croce Rossa internazionale” si leggerà: «Le origini dell’istituzione si fanno risalire a Ferdinando Palasciano». In quel suo dunque storico discorso, il dottor Palasciano sosteneva:

Bisognerebbe che tutte le potenze belligeranti, nella dichiarazione di guerra, riconoscessero reciprocamente il principio di neutralità dei combattenti feriti per tutto il tempo della loro cura, e che adottassero rispettivamente quello dell’aumento illimitato del personale sanitario durante tutto il tempo della guerra.

Eccetera. E non era un discorso nato dal nulla. 13 anni prima, al principio di settembre del 1848, Palasciano si trovava alla battaglia di Messina, in qualità di alfiere medico in servizio nell’esercito borbonico schierato contro i siciliani che si rivoltavano contro Re Bomba. Palasciano cura anche i ribelli feriti; arriva il generale Filangieri, che preferiva s'ammazzassero sul posto; Palasciano gli replica: «I feriti, a qualsiasi esercito appartengano, sono per me sacri e non possono essere considerati come nemici»; poi, frase storica: «Il mio dovere di medico è piú importante del mio dovere di soldato!»; arrestato, è processato e condannato alla fucilazione; ma Ferdinando II concede la grazia, commutando la pena in un anno di carcere da scontare a Reggio Calabria.

Di quell’esperienza pure parlò, il buon dottore, nel suo discorso del 1861. E le sue idee cominciarono a circolare per l’Europa. Dove presero a circolare pure quelle – pressoché identiche – dello scrittore svizzero Henri Dunant, spettatore degli orrori della battaglia di Solferino. Ciò in ispecie dopo la pubblicazione del suo romanzo Souvenir de Solferino, nel 1863. Un anno dopo, il tutto avrebbe portato alla prima Convenzione di Ginevra e alla nascita della Croce Rossa. In quella sala parto, però, non ebbe accesso il dottor Palasciano, che né Dunant né altri si erano premurati di coinvolgere. Né il governo italiano dell’epoca, di destra, si curò minimamente di rivendicarne il primato, essendo egli un deputato di sinistra.

In ogni caso non serbò rancore, anzi contribuí con nuove idee al miglioramento della Croce Rossa; la quale istituzione, cosí, nel 1868 estendeva la sua protezione ai feriti delle battaglie navali; e lo stesso giorno, il 12 agosto, la stampa svizzera riconosceva finalmente a Ferdinando Palasciano il suo primato, anche riguardo a tutto il precedente; ed auspicava che la Croce Rossa, infine, potesse «ispirarsi di più in più alle idee di Palasciano, e farle passare nell’ordine dei fatti ormai acquisiti della nostra civiltà».


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